Quando si parla di Design, di progetti, di loghi… di disegno, la mente non può non andare direttamente a Raymond Loewy, il designer statunitense di origini francesi fra i primi ad aver sfruttato il potenziale del design industriale destinandolo ad un pubblico di massa. Una genialità creativa innata che ha rivoluzionato interi settori. Ha lavorato come consulente per oltre 200 aziende mettendo la sua firma su qualsiasi cosa: dai pacchetti di sigarette alle automobili, dai francobolli ai veicoli spaziali.
Un giorno di ordinaria creatività
4 del mattino. Non è la prima volta che Raymond si sveglia di soprassalto e cerca il suo taccuino per annotare un appunto, un bozzetto, una frase criptica: “e se ci fosse una ventosa?” Poi torna a dormire, fino alle 7.
La sveglia esegue spietata il suo segnale e il primo pensiero di Raymond è spegnerla con un pugno. Il secondo pensiero va al taccuino. È a letto che Raymond ha le idee migliori ma è sul taccuino che diventano reali. In quelle pagine, la mattina, trova le risposte ai suoi sogni, ai suoi incubi, alle sue notti insonni. Strappa la pagina scarabocchiata e la infila nella tasca della vestaglia.
Nel bagno Raymond ha il suo primo vero impatto col mondo reale. Un mondo che ha quasi interamente disegnato lui, con i suoi appunti, i suoi bozzetti e le sue frasi criptiche notturne. Con una mano prende lo spazzolino e con l’altra spreme il tubetto del dentifricio. Ha disegnato entrambi, qualche anno prima, per la Pepsodent.
Poi strappa l’involucro che aveva progettato per il sapone Lux. Nel frattempo si guarda allo specchio e osserva la sua barba. Pensa di radersi con il rasoio elettrico Schick, che ovviamente ha disegnato lui. Anche l’abito grigio che indossa per uscire di casa è una sua creazione, ha ideato i polsini che si possono sostituire quando si sfilacciano. Un designer si sa, sfilaccia molti polsini. Al volante della sua Studebaker del 1950, Raymond cerca di ricordare quante notti ha trascorso a lavoro e quanti bozzetti ha cestinato, per arrivare al modello che sta guidando ora. Arriva in ufficio, dove lo aspettano i suoi 143 collaboratori tra architetti e designer, impegnati in una dozzina di nuovi progetti.
Ci sono i disegni per un transatlantico, gli schizzi per il nuovo telaio di una bici, un progetto per un distributore di Coca-Cola. Su un tavolo alcuni giovani grafici lavorano ai loghi di due aziende alimentari. Possibile che siamo ancora bloccati con questa locomotiva? Raymond attraversa freneticamente l’open space. Osserva, Commenta, cancella, propone.
Questa bottiglia? Abbiamo provato ad ammorbidire questo fondo? Non ho ancora visto il definitivo per i grandi magazzini. Cammina nervosamente la diagonale dell’ufficio, si ferma a un tavolo e disegna la punta di una freccia, poi si sfila dalla tasca la pagina spiegazzata del suo taccuino. Preparate un prototipo, lo proverò a casa una settimana o due.
4 del mattino. Raymond si sveglia di soprassalto e cerca il suo taccuino. Poi torna a dormire fino alle 7. Quando si alza dal letto, strappa la pagina con un nuovo scarabocchio notturno ed entra in bagno. Con una mano prende lo spazzolino e con l’altra spreme il tubetto del dentifricio. A fianco allo specchio, vede il tubo per la schiuma da barba, attaccato alla parete con una ventosa.
Ispirato ad un articolo del Times – October 31, 1949.
Vita e opere di un genio assoluto
Raymond Loewy è nato a Parigi, 5 novembre 1893. Nei sui 92 anni di vita ha portato un pizzico di glamour francese nel mondo del design industriale negli Stati Uniti. Elegante, energico e autodidatta nel 1958 è stato descritto come il designer più famoso del mondo. Ha progettato di tutto: dagli aeroplani agli elettrodomestici, viaggiando tra Stati Uniti ed Europa sviluppando idee creative.
Nel 1951, il suo studio di design industriale era così prolifico che era in grado di affermare che la persona media, che conduce una vita normale entrasse quotidianamente in contatto con un’opera realizzata dalla Raymond Loewy Associates. Le sue creazioni più famose includono il pacchetto di sigarette Lucky Strike (rimasto praticamente invariato dopo più di mezzo secolo) le locomotive GG1 e S1, la snella bottiglia di Coca-Cola, il francobollo commemorativo John F. Kennedy.
Nel 1971, dopo più di quattro anni impiegati a realizzarla, la celebre conchiglia della Shell diventata il logo ufficiale dell’azienda. L’autobus e il logo Greyhound, il logo Exxon, una linea di frigoriferi e di congelatori Frigidaire, pentole, l’ex logo di BP, una linea di distributori Coca Cola… la lista sarebbe ancora lunga.
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